proposte molto ragionevoli
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Il giorno sab 1 apr 2023 alle ore 16:53 Luca Accomazzi via C1cdriCRefBDS <
c1cdricrefbds(a)liste.accomazzi.net> ha scritto:
Iersera il Colo mi chiede a bruciapelo “ma comprare o
affittare” e io ho
abbozzato una risposta a braccio. Se mi regalate cinque minuti mi spiego
meglio. Farò degli esempi ma siccome non sappiamo ancora chi va in pensione
per primo, eccetera, invece di usare i nostri nomi parlerò di quattro
persone chiamate A B C e D.
A comprare — un appartamento o un intero palazzo, non importa — corri due
rischi. Primo, scopri una magagna nell’alloggio dopo un po’ che ci stai
dentro. Lo compri a luglio ed è bellissimo, a ottobre riaprono le scuole e
scopri che ne hai una dietro l’angolo, tutte le mattina alle otto c’è un
cicalio di bambini che sveglierebbero un morto anche se volevi dormire fino
a tardi, e non si passa più dalla strada. Cose così. Secondo, magari la
città dove si trova l’immobile ti pare bellissima ma a starci te ne
disinnamori. È un posto turistico e d’inverno è deserto e tristissimo, o
tutti nativi ce l’hanno su con gli stranieri e ti sputano sulla pizza prima
di consegnarla, Cose così.
Per questo dicevo “affittare prima, comprare con calma poi". Metti che
troviamo un edificio che sembra eccellente per rapporto prezzo prestazioni
in un gran bel posto. Immagina che A va in pensione per primo. Si affitta
l’immobile per un anno — con l’opzione per acquistarlo al termine,
idealmente — e gli altri vanno a trovar A a ogni occasione disponibile,
quindi per un mese sono là A e B, per un mese c’è A e C, per un mese A e D,
per un po’ di mesi lui è da solo, e se per un po’ vuol tornare inItalia
basta che chiuda l’acqua e il gas prima di andare in aeroporto. Magari per
Pasqua tutti lì, magari nel corso dell’anno va in pensione un altro dei
membri della cricca.
Dopo un anno quel che c’era da scoprire l’hai scoperto. Se non sono emerse
magagne si passa dal notaio. In caso opposto si ripete il cinema da
un’altra parte, in un’altra nazione dell'elenco, quasi certamente con due
persone in avanscoperta invece che una sola.
Un’altra proposta che avevo accennato molto tempo fa e che volevo
rispolverare è che NON si faccia “andiamo dal notaio in quattro e ciascuno
di noi compra il 25% dell’edificio”. Io sognerei una cosa del tipo “c’è una
cooperativa (o qualcosa del genere) senza scopo di lucro e ciascuno di noi
ne possiede il 25%; la cooperativa compra il palazzo”.
Inciso. Dico il 25% a testa perché faccio in fretta nel resto della
discussione a farei conti, ma poi magari scopriremo che i coniugi Accomazzi
e i coniugi Cassamagnaga vogliono un locale in isco esclusivo in più dei
due *single* e le percentuali son diverse, Ma questo non importa, seguite
il discorso facendo finta che ci siano quattro fette identiche per
dimensione, per adesso.
Nelle regole della cooperativa metterei che se uno dei fondatori (e anche
la consorte, se sposato) viene a mancare allora la sua quota viene diluita
nella cooperativa stessa senza passare ai legittimi eredi. Questa clausola
serve a salvaguardare il più longevo tra noi. Mi spiego. Un 65enne ha venti
anni di aspettativa di vita. Qualcuno sarà più fortunato, qualcuno meno. Se
A a un certo punto defunge, B ci lascia tre anni dopo, C tira le zampette
dopo altri tre anni e D lascia questa valle di lacrime dopo altri tre anni
ancora, cosa succede? D passa gli ultimi tre anni da solo (a qualcuno dovrà
pur capitare) ma è in pratica proprietario dell’intero edificio. Gli
alloggi sfitti li può affittare, e la cooperativa ha introiti coi quali
pagare le spese, “il maggiordomo” che magari nel frattempo è diventato una
badante a tempo pieno, e se D nel frattempo ha finito i risparmi comunque
di fame non muore.
Ma è solo una mia idea, parliamone.
Akko
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