Come promesso ho provato a leggere il più possibile per farmi una prima idea sulle Isole Canarie — che per chi non lo sapesse sono territorio spagnolo ma si trovano in mezzo all’Atlantico, all’altezza del Marocco, e per questo motivo vengono chiamate “le Hawaii d’Europa”.
È un arcipelago. Due isole hanno aeroporti internazionali: due delle più grandi, Gran Cararia e Tenerife. I rispettivi capoluoghi, Las Palmas (de Gran Canaria) e Santa Cruz (de Tenerife) hanno rispettivamente 375.000 e 200.000 abitanti e ospedali certamente degni di questo nome. La terza grande isola è Fuerteventura ma è poco abitata: il capoluogo Puerto del Rosario ha solo 20.000 abitanti. Lanzarote è quarta per dimensioni e terza per popolazione, il capoluogo Arrecife ha 60.000 abitanti e un ospedale che a guardare il sito web sembra piccolino https://www3.gobiernodecanarias.org/sanidad/scs/scs/lan/at_especializada/ho…
Secondo OECD, la qualità della vita https://www.oecdregionalwellbeing.org/ES70.html <https://www.oecdregionalwellbeing.org/ES70.html> è buona per bassissimo crimine, buon servizio sanitario (pienamente nella media occidentale) e decente accesso ai servizi generali. Mediocre attenzione all’ecologia
È possibile, se ci si trasferisce con la residenza in Spagna, ottenere la pensione INPS al lordo delle tasse e pagare poi le tasse spagnole.
Fiscalmente siamo un po’ sotto al livello di tassazione dell’Italia, ho trovato scritto che una pensione da 1500 euro/mese in Italia diventa del 10% più pesante in Spagna. Dal primo gennaio 2019 nelle Canarie per i pensionati c’è una tassazione ancora più agevolata che corrisponde a un altro 10% in più, ma questo particolare bonus potrebbe venire tolto dalla prossima amministrazione che prende il potere. Comunque per il momento è molto conveniente e per questo motivo ci sono 20.000 pensionati italiani nell’arcipelago. https://viveretenerife.com/pagare-le-tasse/ <https://viveretenerife.com/pagare-le-tasse/>
Le isole maggiori sono molto turistiche, quindi la manodopera ha prezzi non particolarmente convenienti per noi. Viceversa c’è vantaggio sui beni di consumo perché nelle isole c’è l’IVA agevolata al 6,5% (IGIC). Da quest’anno la nuova amministrazione ha completamente tolto l’IVA sull’elettricità e abbassato al 4% quella sui farmaci. Su alcune cose, come la bolletta del telefono, l’IVA bassa c’è solo per i residenti e chi tiene la residenza straniera deve pagare l’IVA del paese di provenienza.C’è anche una supertassa — chiamata IRNR — sulle proprietà immobiliari che grava solo sui non residenti. https://www.voglioviverecosi.com/imposizione-fiscale-in-spagna.html <https://www.voglioviverecosi.com/imposizione-fiscale-in-spagna.html>
A Gran Canaria ci sono stato di persona ed è densamente popolata, colate di cemento ovunque lungo le coste. A Tenerife ci vado a Pasqua prossima, così mi faccio una idea di persona (e poi se volete se ne parla).
Un punto di domanda è il clima, tropicale (se vi piacciono i manghi e le papaye, ne coltivano parecchi). In luglio ed agosto è molto caldo, raggiungendo anche i 38 gradi (record, 43). L’isola più calda è Lanzarote che ha clima desertico.
Si potrebbe forse cercare un posto che abbia un buon microclima, magari a Tenerife che ospita la montagna già alta di tutta la Spagna, il vulcano Telde.
http://therealtenerife.com/posts/10-tips-to-understanding-the-weather-on-te…
Akko
Ehilà brava gente. Io la voglia di andare in Costa Rica (o qualche altro paradiso in terra) ce l’ho sempre, va visti i tempi è già tanto se si riesce a fare un giro ai giardinetti. Ci vuole tanta pazienza.
Nel frattempo, scopro con sgomento di essere una bestia. Perché è dal 2019 che vi mando queste mail intestate al progetto nome-in-codice "compriamo una casa di riposo in Costa Rica e facciamo Boris direttore sanitario”… e scopro solo adesso che è sbagliato parlare di “cada di riposo”. Perché le case di riposo, o come le chiamano adesso Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa), sono quelle per rincorbelliti o non autosufficienti. E invece noi contiamo di arrivare a centovent'anni nel pieno possesso delle facoltà mentali e fisiche, giocando a D&D e cose del genere, per la disperazione dell'INPS.
Le strutture a cui stavamo pensando — che somigliano a un albergo specializzato per pensionati — si chiamano, apparentemente, più appropriatamente "case famiglia”. Indagando, ho anche scoperto che esistono pure franchising e aziende che ti aiutano ad aprirne una. I dettagli:
https://www.affarimiei.biz/idee-imprenditoriali/casa-famiglia-per-anziani <https://www.affarimiei.biz/idee-imprenditoriali/casa-famiglia-per-anziani>
Questa pagina web cita poi i regolamenti e le norme validi in Italia, che ci importano fino a un certo punto. Un capoverso interessante è quello che dice
> Il costo per ospitare 6 anziani in una casa famiglia, secondo le stime più recenti, si aggira intorno agli 80.000 euro l’anno come minimo.
Che mi pare una cifra ragionevole anche per chi avesse a disposizione la pensione e pochi o niente risparmi.
A questo punto il dubbio è: ma devo cambiare il nome del server che dà vista a questa lista di distribuzione da C1cdriCRefBDS a c1cfiCRefBDS?
Akko
Ehilà brava gente. Profittando del ponte dell’immacolata, rieccomi… recentemente mi è caduto l’occhio su un altro cosiddetto paradiso in terra, l’isola di Bali, uno di quei posti da cartolina con spiagge, sole, donne di sogno banane e lamponi avrebbe cantato Bruno Lauzi. Che è un po’ fuori mano, eh, visto che è una delle Isole ella Sonda, in Indonesia, quell’arcipelago a nord dell’Australia. Non ci sono voli senza scali intermedi. <https://www.google.com/travel/explore?tfs=CBwQAxoqagwIAhIIL20vMDk0N2wSCjIwM…> Però, dicono che ci sono tanti pensionati anche se più americani che europei. Per cui ho pensato di approfondire.
Il governo locale di Bali è a caccia di pensionati affluenti, e anche stavolta come per la Costa Rica o …… la definizione di affluenti ci prende tutti quanti senza troppi problemi, direi. Il programma di incentivi è rivolto a chi
Ha almeno 55 anni
Viene da una nazione in un ristretto elenco di 30 stati ricchi (l’Italia è inclusa)
Non intende lavorare lì
Acquista o affitta un immobile sul luogo
Dispone di almeno 1500 dollari US al mese — comprendendo pensione più eventuale prelievo sui risparmi
Dispone di assistenza sanitaria in patria o acquista una assicurazione sanitaria in loco.
https://www.bali.com/retirement-visa.html
I vantaggi per chi partecipa al programma sono:
Conversione immediata della patente e conseguente possibilità di acquistare o noleggiare veicoli
Visto di ingresso e uscita illimitato
Accesso a tutte le merci e i servizi agli stessi prezzi che si fanno ai cittadini
Permesso di soggiorno annuale, rinnovabile per cinque anni al termine dei quali tipicamente viene concessa la cittadinanza. C’è un asterisco: il governo indonesiano non riconosce la doppia cittadinanza
Economicamente sembra davvero intrigante. Il sito https://www.expatistan.com <https://www.expatistan.com/> che abbiamo usato in passato per valutare il costo della vita dice che a Denpasar <https://it.wikipedia.org/wiki/Denpasar>, la capitale di Bali, vivere costa la metà che da noi. Ricordo come sono messi gli altri posti che abbiamo valutato:
Bulgaria (Varna) -44%
Marocco (Marrakesh) -40%
Tunisia (Hammamet) -39%
Spagna (Santa Cruz de Tenerife) -18%
Costa Rica (Carthago) -13%
Cipro -6%
Portogallo (Cascais) -7%
Malta -2%
E sin qui son rose e fiori. Andiamo a cercare le spine.
L’indonesia non fa parte dell’OECD; quindi mancano i dati filtrati e normalizzato che amo di più. Però sono partito dal rapporto del Dipartimento di Stato USA, già usato in qualche mail precedente di questa mia serie: è gente che di mestiere fa le pulci ai posti frequentati dai turisti americani.
https://www.osac.gov/Content/Report/6a5b043a-a713-4209-8f36-189a4ffb8dc1
In sintesi, il rapporto limitatamente a Bali invita a non ubriacarsi nei night club, a stare attenti a non farsi borseggiare nelle zone turistiche, e che le donne sole potrebbero venire palpeggiate dai mascalzoni. Roba antipatica ma credo si possa dire lo stesso — tranne al più l’ultima che letteralmente non ci tocca — pressappoco di qualsiasi zona turistica comprese quelle italiane. Più inquietante il atto che, a sentire gli americani, sono rampanti le truffe informatiche, intese come clonazione di carte di credito, bancomat e furto di identità ai danni degli occidentali.
La condizione delle strade locali è scarsina, come un po’ ovunque tranne che in occidente, e a Bali la prima causa di morte tra gli occidentali è l’incidente stradale mentre guidavano uno scooter. Buona invece la rete autostradale a pagamento.
Quindi, in sintesi, niente criminalità violenta. Conferma anche, per quel che vale, Wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_intentional_homicide_rate <https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_intentional_homicide_rate>
che lista l’Indonesia come uno dei pochissimi posti extraeuropei dove è più difficile farsi ammazzare che in Italia.
Sistema sanitario: purtroppo, deficiente. I servizi di ambulanza non sono disponibili e se qualcuno deve correre all’ospedale deve prendere un taxi. L’acqua del rubinetto non è potabile. Bisogna tenersi in regola con le vaccinazioni contro malaria, dengue, zika, encefalite e rabbia. La situazione sta migliorando <https://en.wikipedia.org/wiki/Healthcare_in_Indonesia> rapidamente da quel che leggo, grazie a un sostanziale e netto miglioramento dell’economia (+5% anno su anno dal 2014), ma partendo da livelli molto bassi. Nel 2012 c’erano 0,9 letti d’ospedale ogni mille persone, l’anno scorso erano 1,17 (per un confronto: Italia 3,14; Costa Rica 1,2). Ben il 63.5% degli ospedali sono privati (Costa Rica: 5%), quindi l’assicurazione sanitaria privata è davvero imprescindibile.
Abbiamo anche provato a usare l’andamento della lotta al Covid come metro di misura per il funzionamento del servizio sanitario, ma per un posto tanto lontano dall’Europa vale poco. Comunque: in Indonesia sin qui ci sono state 16.815 morti imputate al coronavirus cioè il 6,28 per centomila. È un valore significativamente più basso di tutte le altre nazioni considerate (in Italia siamo a 90,85 morti per centomila persone).
Akko
Nella avvincente puntata di oggi per la serie "compriamo una casa di riposo in Costa Rica e facciamo Boris direttore sanitario” andremo a scoprire qualche considerazione finanziaria e logistica sul trasferimento all’estero.
In linea di principio la legge internazionale non pone vincoli al trasferimento del proprio patrimonio all’estero purché proveniente da onesto lavoro, eredità etc. Quando si vuole trasferire soldi all’estero ogni deposito bancario che supera nell’anno di imposta la soglia di €. 15.000,00 deve essere dichiarato nel Quadro RW del modello Unico, in quanto suscettibile di produrre redditi di fonte estera imponibili in Italia.
Un trasferimento via sistema interbancario ha costi ma è il sistema più sicuro (se volete convertire tutto in diamanti, metterveli in tasca e portarli via, liberissimi, c’è chi lo fa).
Se si mantiene residenza fiscale in Italia varrà sempre l’obbligo di dichiarare, mediante la compilazione del Quadro RW del modello Unico, le attività estere di natura finanziaria detenute al termine di ogni periodo di imposta. Allo stesso modo devono essere dichiarati anche tutti gli eventuali proventi. Accanto alla disciplina sul monitoraggio fiscale si affianca quella legata al pagamento dell’Ivafe, ovvero l’imposta patrimoniale sulle attività finanziarie detenute all’estero. L’Ivafe è dovuta per tutte le attività finanziarie con aliquota del 2 per mille. Per i conti correnti e i libretti di risparmio detenuti all’estero l’imposta è stabilita nella misura fissa di €. 34,20 per ciascun conto. Per i conti correnti l’imposta non è dovuta quando la consistenza media del conto non supera i €. 5.000 annui.
Se però ci si trasferisce in pianta stabile (e si resta là per più di sei mesi e un giorno al'anno) cade tutto.
Per quanto concerne il trasferimento di patrimonio mobiliare — compresi gli effetti personali in quantità superiore al classico baule da viaggio — Il sistema detto groupage è il più economico, a non avere fretta —perché la spedizione è tipicamente via mare.
https://it.wikipedia.org/wiki/Groupage
Le compagnie aeree organizzano spedizioni di cargo non al seguito. Lo stesso fanno i maggiori corrieri
https://wwwapps.ups.com/fctc/timeandcost?loc=it_IT
Ma qui il discorso cambia radicalmente a seconda che ci si muova relativamente dietro l’angolo —in Spagna puoi mandarci un camion dei traslochi — o su grande distanza — per la Costa Rica è più complicato.
Akko
Ehilà! Mica crederete che mi sia dimenticato del progettone? È solo che in tempi di pandemia già diventa difficile andare a far la spesa, figuriamoci comprare una casa di riposo in Costa Rica per fare Boris direttore sanitario.
A proposito di Covid, m’è venuto in mente che potrebbe essere interessante guardare come se la stanno cavando le nazioni che stavamo occhieggiando. Ognuna fa storia a se, ma capire come si muovono i politici e i relativi sistemi sanitari nazionali potrebbe essere interessante. Per riferimento, se guardiamo il numero di nuovi casi giorno pe giorno l’Italia al momento è messa così...
…e l’andazzo è abbastanza comune in gran parte dell'Unione Europea. Hanno un grafico simile il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e via dicendo. Fa storia a sé la Svezia, che era partita malissimo questa primavera e adesso ha un numero di casi per milione circa pari al nostro. Ma nessuno stava pensando di andare a fare il pensionato in Svezia.
Chi non va in questo modo è perché va peggio, come la Spagna e la Francia, che hanno al momento un secondo picco impressionante. Ecco qui sotto la Spagna.
La Spagna sì, la Spagna era tra gli osservati speciali. Andando a guardare con attenzione si scopre che degli oltre 400.000 infetti in Spagna, solo l'un percento sta nelle Canarie, che era il territorio su cui ci siamo più concentrati. Una analisi superficiale parrebbe essere che la Spagna ha abbandonato quasi tutte le misure contenitive durante l'estate (anche perché il turismo per loro è ancora più importante che per noi come contributore al prodotto interno lordo) e ora la pagano. E però alle Canarie si va in aereo e pochi turisti le hanno scelte.
Grafico ancora peggiore, come si vede qui sopra, per la Grecia. Però se guardate i numeri assoluti sono bassini, anche per una nazione che ha solo un sesto dei nostri abitanti. Hanno avuto meno di diecimila infetti dall'inizio della pandemia, anche a moltiplicare le cifre per sei si vede subito che stanno molto meglio di noi e della Spagna. Anche qui il picco attuale sembra motivato dal turismo estivo. La Grecia però non distribuisce dati su base regionale quindi è impossibile capire se nelle isole se la passano meglio o peggio che nella penisola.
Passiamo allora a Malta
Andamento simile alla Grecia come grafico, numeri bassi in assoluto — ma meno bassi se si fanno i conti in proporzione (il piccolo stato insulare ha meno di mezzo milione di abitanti). Come vedremo meglio tra poco, fatti i conti per milioni di abitanti Malta è inguaiata quanto la Spagna.
Le cose non vanno poi tanto bene neppure in Costa Rica. Ovvero, per milione di abitanti vanno meglio che in tutti gli stati confinanti — dagli Stati Uniti al Messico al Guatemala all'Honduras — a nord — continuando a Panama e Colombia verso sud. Ma se siete ferrati in geografia noterete che non ho citato il Nicaragua — perché il Nicaragua non dà i numeri dell'epidemia, li tira a indovinare.
Stando a quel che scrive The Tico Times <https://ticotimes.net/>, l'unico quotidiano in inglese della nazione caraibica, il Costa Rica era partito benissimo ad affrontare il Covid. Hanno fatto un lockout subito, chiuso al turismo sopportando gli enormi e prevedibili danni, avuto pochissimi infetti questa primavera. Si contavano col contagocce e stavano quasi tutte nella capitale San José. Il problema si è rivelato essere il poroso confine con le nazioni vicine. Oltre 40.000 nicaraguensi scappano dal loro Paese ogni anno e i numeri mese su mese sono circa quadruplicati col Covid. L'80% dei nicaraguensi scappa in Costa Rica, perché è confinante e comparativamente molto più ricca.
Ma veniamo al Portogallo.
Come si vede la situazione era grave in primavera ma al momento è abbastanza buona, sotto controllo. Le analisi che leggo parlano di autorità sanitarie che hanno fatto tesoro di quel che è successo in Spagna. Il Portogallo è la nazione dell'unione europea che ha avuto i numeri migliori durante i primi 30 giorni della pandemia. Qui una analisi del Financial Times <https://www.ft.com/content/67e1661b-f12b-4473-9bc2-aa2b5998ad73> di maggio scorso.
Infine, Cipro:
Cipro — grafico qui sopra — se la sta cavando relativamente molto bene, la migliore tra le nazioni prese in esame. Ha più del doppio degli abitanti di Malta ma pressappoco lo stesso numero di casi: pochi focolai, ieri hanno registrato solo due casi dopo aver fatto quasi tremila tamponi. È l'unica nazione, tra quelle che stiamo considerando, a far parte dell'esclusivo club di quelli che il covid sanno a malapena cos'è (gli altri al momento sono Australia, Corea del Sud, Nuova Zelanda e Islanda). I numeri della porzione turca di Cipro però sono poco affidabili.
Per chiudere, ecco il numero di morti per centomila <https://en.wikipedia.org/wiki/COVID-19_pandemic_death_rates_by_country> abitanti, che pressappoco ci dice che le nazioni più piccole se la sono cavata meglio e, prevedibilmente, quelle più isolate meglio di quelle più interconnesse
Nazione Morti
Cipro 1.68
Costa Rica 8.14
Grecia 2.41
Italia 58.70
Malta 2.07
Portogallo 17.65
Spagna 62.09
Ciao a tutti.
Rileggendo quel che vi ho scritto negli ultimi mesi ho l’impressione di aver coperto quasi tutti i temi che a me sembrano significativi per prendere una decisione importante come quella di fare le valige e andarsene in Costa Rica a comprare una casa di riposo (o in Portogallo e prendere una palazzina tutti assieme, o a Malta… ci siamo capiti),
Quasi perché restano due questioni importanti, che affronto oggi brevemente.
1. Non tutti andremo in pensione lo stesso giorno dello stesso anno. Quindi?
2. Il costo della casa di riposo, o della palazzina, è un fattore economico primario da considerare. Se decidiamo che Malta è il posto ideale per tutti noi ma il metro quadro in quell’arcipelago costa più che in Svizzera allora faremo bene a pensarne un’altra.
Per quanto riguarda il primo punto, è lapalissiano: o il primo che va in pensione aspetta l’ultimo, oppure quanto il primo è pronto a pensionarsi gli altri lasciano il lavoro, pagano su base volontaria i contributi mancanti per la pensione e si liberano. O magari qualcosa nel mezzo, tipo: i primi due che si liberano cominciano ad andare sul posto per smarcare i centomila dettagli.
Ho dissepolto uno strumento per valutare a quanto ammontano i contributi volontari, eccolo qui: https://www.pensionioggi.it/strumenti/calcola-l-importo-dei-contributi-volo…
Però qui mi fermo, perché non ho idea di come ciascuno di noi sia messo coi contributi, coi piani, coi fondi pensione e via elencando, quindi non posso certo far girare lo strumento per ciascuno e tabulare i risultati. Anzi sospetto che l’unico di noi che ha le idee chiare da questo punto di vista sia Boris, per il quale dopo una vita da dipendente la progressione è pacifica, mentre per tutti gli altri ci siano di messo una manciata di se e di ma. Idee costruttive?
Per quanto riguarda il secondo punto, io posso anche mettermi a sfruculiare sui siti di agenzie immobiliari costaricane, maltesi e portoghesi (per non dir del resto) ma nessuno di noi ha veramente sciolto la riserva e quindi come faccio a capire se debbo cercare un edificio con dieci o cinque bagni? E qui immagino che i single (Boris e Colo, salvo errori ed omissioni) siano più pronti a sbilanciarsi di quelli — me compreso — che hanno in casa un dittatore a cui sono sottomessi.
C’è poi una terza problematica, probabilmente ancora più importante delle domande qui sopra. Quali sono i temi che non ho toccato perché non ci ho pensato, perché per me non sono significativi, ma lo sono per almeno uno di voi? Ci sta che uno di voi dica “però a me serve un posto con l’aria abbastanza umida, altrimenti mi trovo a sputare i polmoni”, e anche questo è un requisito che vorrei studiare per tutti i posti sin qui valutati ed eventuali altri posti che si vogliano esaminare in futuro. O magari ci sono questioni che non appartengono alla sfera del benessere fisico ma qualcuno ci tiene. “Voglio accesso a una pista di automobilismo”. “Se non è possibile acquistare quotidianamente carne di cavallo metto il veto perché non so farne a meno”. “Se non è legale la prostituzione non se ne parla”. O che ne so io.
Chiudo questa mail con due semplici domande, e vorrei una risposta da ciascuno di voi.
a. Ci sono altre analisi da fare, altre domande a cui rispondere? Mi offro volontario per studiare, ma ditemi cosa.
b. Se la risposta alla domanda precedente è “no”, è arrivato il momento di mettere tutti quanti a calendario una sera a cena / una domenica pomeriggio / un qualche momento in cui ci vediamo di persona e ne cazzeggiamo? Da soli o colle mogli?
Grazie, al solito, per l’attenzione.
Siccome eravamo partiti dall’idea di comprare una casa di riposo e fare Boris direttore sanitario, mi stavo chiedendo cosa ci costa il personale della casa di riposo, dagli infermieri giù giù sino alla donna delle pulizie. O, comunque, immaginando di voler stipendiare del personale che ci coccoli e ci mantenga, quanto sarebbe necessario sborsare.
Sono partito da qui
http://creativenurse.com/nurse-salaries-from-high-to-low-around-the-world/ <http://creativenurse.com/nurse-salaries-from-high-to-low-around-the-world/>
Un sito che presenta gi stipendi medi degli infermieri nel mondo. No, Boris, non andare in Lussemburgo, è troppo tardi, devi pensarci prima e poi venire a giocare a D&D il venerdì sera ti verrebbe scomodo.
Questi dati, però, sono aggiornati a prima del 2010.
Ho trovato una montagna di siti che riportano le cifre più fantasiose sui salari medi nei vari paesi del mondo. Vi risparmio la lista. Alla fine sono approdato su
https://www.jobandsalaryabroad.com/italian.html <https://www.jobandsalaryabroad.com/italian.html>
che, quando ho controllato qualche dato a campione con quel che so (Russia, Italia…), mi è sembrato abbastanza credibile. Ecco cosa viene fuori.
Grecia: salario medio 800 EUR, infermiere 1300. Orario di lavoro 40h, 20 giorni di ferie più 4 di festività obbligatorie.
Spagna: salario medio 1450, infermiere 2380. Orario di lavoro 40h, 20+14 ferie/festività
Portogallo: salario medio 971, infermiere 1600. Orario di lavoro 40h, 20+13 ferie/festività
Costa Rica: salario medio 850, infermiere 1400. Orario di lavoro 49h, 20+9 ferie/festività
Cipro: salario medio 1800, infermiere 2950. Orario di lavoro 40h, 20+14 ferie/festività
Malta: salario medio 1200, infermiere 2000. Orario di lavoro 40h, 20+14 ferie/festività
Si suppone che questi siano gli stipendi per persone con qualche anno di esperienza. Un neodiplomato viene circa il 25% in meno dappertutto.
Akko
Per completare l’analisi dei posti dove ci sono già parecchi pensionati italiani e vantaggi economici restano quattro nazioni che sin qui non abbiamo menzionato: Marocco, Tunisia, Bulgaria e Sudafrica. Gi ultimi due offrono esenzione totale delle imposte agli italiani in trasferta, mentre la Tunisia tassa solo il 20% dell’importo della pensione con una aliquota del 7%. Se so ancora fare le moltiplicazioni vuol dire una tassazione dell’1,4%.
Per il Marocco, tassa del 40% della pensione con aliquota massima del 23%, e qui è più complicato perché bisognerebbe vedere gli scaglioni.
https://www.ilsole24ore.com/art/i-paradisi-fiscali-pensionati-non-solo-port… <https://www.ilsole24ore.com/art/i-paradisi-fiscali-pensionati-non-solo-port…>
Nessuno dei quattro posti citati è presente nelle statistiche OECD https://www.oecdregionalwellbeing.org <https://www.oecdregionalwellbeing.org/>
Per cui andiamo a cercarceli da noi.
Criminalità violenta: https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_intentional_homicide_rate <https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_intentional_homicide_rate>
Italia 0,87
Bulgaria 1,50
Marocco 2,10
Tunisia 3,05
Sudafrica 35,90
Non so voi, ma mi viene voglia di escludere seduta stante uno degli stati citati...
Inquinamento: nessuno degli stati citati è nella lista delle nazioni con la migliore qualità dell’aria (che include invece Spagna, Portogallo e Costa Rica) e neppure in quella delle peggiori. https://www.who.int/phe/health_topics/outdoorair/databases/cities/en/ <https://www.who.int/phe/health_topics/outdoorair/databases/cities/en/>
Numero di morti attribuibili all’inquinamento secondo l’organizzazione mondiale della sanità, per ogni centomila morti.
Italia 723
Marocco: 892
Tunisia: 1312
Bulgaria: 2414
Sudafrica: 1321
Già che ci siamo
Spagna 424
Portogallo 445
Costa Rica 462
Grecia 1049
Cipro 602
Malta 751
Costo della vita (differenza % rispetto all’Italia; selezionando una città plausibile, comunque che non sia la capitale) https://www.expatistan.com
Marocco (Marrakesh) -40%
Bulgaria (Varna) -44%
Tunisia (Hammamet) -39%
Già che ci siamo
Costa Rica (Carthago) -13%
Cipro -6%
Spagna (Santa Cruz de Tenerife) -18%
Portogallo (Cascais) -7%
Malta -2%
Servizio sanitario nazionale (da Wikipedia)
Prevedibilmente in Marocco è molto scarso, con 6 milioni di ricoveri possibili ogni anno che sono occupati per oltre la metà dalle emergenze. Pochissimi medici (0,5 per mille abitanti), pochi ospedali (122 nell’intera nazione che ha quasi tanti abitanti quanti l’Italia) e solo l1,1% del prodotto interno lordo speso in sanità (Italia, 8,9%)
In Sudafrica sostanzialmente si perpetua il doppio sistema che vigeva ai tempi dell’apartheid, e l’assistenza esiste solo per chi paga l’assistenza privata. 8,7% del PIL speso in sanità, ma la maggior parte esce dalle tasche dei cittadini
In Tunisia un passetto in avanti rispetto ai precedenti ma comunque bisognerebbe fare affidamento al gente percento sul settore privato. Il vantaggio è che c’è molta offerta e il turismo medico è uno dei settori più fiorenti della nazione (secondo maggior contribuente positivo al prodotto interno lordo).
In Bulgaria le cose vanno meglio ma c’è pur sempre la terza mortalità più alta d’Europa. 3,56 medici ogni mille pazienti.
Ho poi cercato il valore medio degli stipendi (su https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_average_wage <https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_average_wage> e https://stats.oecd.org/Index.aspx?DataSetCode=AV_AN_WAGE). Ci sono i dati OECD solo per alcune nazioni. Riporto il valore nominale, non PPP (cioè costo in soldi veri, non raffrontato al costo della vita)
Italia 32,931
Già che ci siamo
Grecia 19,542
Portogallo 19,210
Spagna 31,635
Per le altre nazioni si può googolare ma dubito che i dati siano raccolticon altrettanta cura. Comunque (da destinationscanner.com <http://destinationscanner.com/>).
Bulgaria 18.987
Sud Africa 25.725
Però questa fonte dice Portogallo 33.803 Grecia 33.456 Italia 26.424… naah, mi sembrano dati sballati.
È da giorni che mi trascino l’influenza e quindi stavolta scriverò pochino. Do solo due aggiornamenti su luoghi di cui ho già parlato.
Sintra e Cascais in Portogallo
Ci sono stato durante le ferie, tra capodanno e l’epifania, e mi paiono entrambi papabili. Sintra è davvero molto molto verde, piena di ville liberty del primo ottocento. Cascais è la tipica città sul mare, più grande e urbanizzata. Entrambi i posti si raggiungono da Lisbona con un treno equivalente al nostro passante ferroviario che viaggia ogni pochi minuti e che ne impiega 40 per fare tutta la strada.
Per chi è stato a Lisbona, i treni per Sintra partono dalla stazione sotterranea del Rossio, la piazza in fondo al’Avenida de la Libertade, quella vicina al lungo-Tago. Quelli per Cascais partono da Cais do Sodré, la nuova stazione che hanno costruito sul lungo-Tago un paio di anni fa: è la stessa linea che porta al Belem e al Mosteiro dos Jerónimos che sono le due attrazioni turistiche più famose di Lisbona quindi se ci siete stati le avete visti di sicuro; se è da un po’ che non ci andate, il treno viaggia dove prima c’era il tram.
Complessivamente questo rende quei posti abbastanza “dietro l’angolo”. Parti da Malpensa alle 11:15, alle 13:10 sei al Portela di Lisbona che è un aeroporto di città come fosse Linate. Diciamo mezz’ora per sbarcare e attendere i bagagli e scendere in metropolitana. Trenta minuti in metropolitana (15 fermate), 40 minuti sulla Linha de Cascais (16 fermate) con un biglietto unico integrato e sei a Cascais alle 15. Se non è un giorno di grande traffico turistico hai speso 50 euro per l’aereo e 2,50€ di metti pubblici.
Martinica e Guadalupe
Vorrei escluderle, perché oltre il 90% degli abitanti è avvelenato dal Kepone, il cui principio attivo è il clordecone. Si tratta di un potente diserbante cancerogeno usato sulle piantagioni di banane in gran quantità e che ha contaminato tutte le faglie acquifere. Nonostante il bando, che ha vietato dal 1993 in avanti l’uso della sostanza, è ancora presente un po’ ovunque.
https://fr.wikipedia.org/wiki/Chlord%C3%A9cone_aux_Antilles_fran%C3%A7aises <https://fr.wikipedia.org/wiki/Chlord%C3%A9cone_aux_Antilles_fran%C3%A7aises>
Il tasso di cancro alla prostata in Guadalupe è il più alto al mondo: l’1,84% della popolazione (quindi, ovviamente, il 3,68% dei maschi…)
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28921374 <https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28921374>
Ho controllato per vedere se il problema si estenda ad altri posti che abbiamo investigato. Il clordecone non è mai stato usato in Costa Rica: https://news.co.cr/bananas-caimans-and-bad-science-journalism-in-costa-rica… <https://news.co.cr/bananas-caimans-and-bad-science-journalism-in-costa-rica…>
Akko
Arnaldo ha suggerito che io dessi uno sguardo alle altre isole iberiche, e in particolare Madeira (che è portoghese). Ci sarebbero poi le Baleari (per capirci, Maiorca e Minorca) che sono spagnole. Ad allargare lo sguardo ci sono poi i territori francesi d’oltremare (Guadalupa, Martinica, La Riunione, Mayotte, la Polinesia Francese e la Nuova Caledonia — ho escluso dalla ista quelle davvero piccole). Infine, sulla carta sono interessanti anche alcuni territori del Commonwealth britannico che parlano inglese e che riconoscono Elisabetta II come capo di stato (per esempio Barbados, una isola delle Antille che è anche una delle zone blu, quelle con tanti centenari), anche se qui con la Brexit che incombe i punti di domanda sono parecchi. Ah, e c’eravamo detti che andava capita meglio Malta.
Ma andiamo nell’ordine.
Madeira e le Azzorre
Secondo i dati OECD, nelle Azzorre l’assistenza sanitaria è pessima (la peggiore del Portogallo), e il senso civico degli abitanti è il peggiore dell’intera Unione Europea. Quando la soddisfazione degli abitanti per la propria vita viene presa in considerazione, su una scala da 0 a 10 viene valutata solo 1,1.
Favolosa invece l’attenzione all’ambiente, bassissima la criminalità, e il clima è paragonabile a quello siciliano anche se molto più umido.
https://www.oecdregionalwellbeing.org/PT20.html <https://www.oecdregionalwellbeing.org/PT20.html>
Sono dati un po’ strani, che andrebbero capiti meglio. A un primo esame superficiale — Wikipedia e poco più — le Azzorre sono un posto 100% turistico (cinque volte più turisti che residenti, dice Wikipedia). I turisti arrivano per la maggior parte in crociera, perché l’aeroporto internazionale “Cristiano Ronaldo” (non è uno scherzo, si chiama davvero come il calciatore) collega quasi solo a Lisbona e Londra.
Secondo questo reportage del britannico Independent https://www.independent.co.uk/property/house-and-home/atlantic-waves-buying… <https://www.independent.co.uk/property/house-and-home/atlantic-waves-buying…> che però è vecchio di oltre dieci anni, gli immobili non costano poi molto. Ho fatto la mia tipica ricerca sui portali immobiliari (“casa con dieci camere da letto”) e in effetti ho trovato anche cose abbordabili tipo questa: https://casa.sapo.pt/en_gb/for-sale-house-6-or-more-bedrooms-ribeira-grande… <https://casa.sapo.pt/en_gb/for-sale-house-6-or-more-bedrooms-ribeira-grande…>
Sono andato a guardare un po’ di forum di pensionati all’estero, tra cui questo https://www.magical-azores-islands.com/americans-in-azores-and-medical-issu… <https://www.magical-azores-islands.com/americans-in-azores-and-medical-issu…> e pare che l’unica vera preoccupazione sia che gli ospedali locali vanno bene per il pronto soccorso, ma i problemi seri vanno trattati a Lisbona, che però richiede un volo di linea di un’ora e quaranta. Faccio fatica a capire i motivi di una soddisfazione così bassa tra gli abitanti (idee?). Ho provato a scaricare i dati grezzi OECD ma dicono solo che il dato viene da un sondaggio Gallup eseguito in ogni regione d’Europa e ripetuto ogni anno dal 2006. Credo sia questo: https://news.gallup.com/topic/category_life_satisfaction.aspx <https://news.gallup.com/topic/category_life_satisfaction.aspx>
Immagino che possa dipendere dal fatto che se vivi in quelle isole puoi lavorare nel turismo, nel turismo, oppure nel turismo — o al massimo fare il pescatore…
Leggo anche che deve piacere il pesce, perché allevamento e coltivazione di frutta e verdure sono difficili nelle Azzorre a causa del suolo roccioso.
Settimana prossima non scrivo niente perché sono a fare un sopralluogo sul posto in Portogallo :)
Akko